CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
CATACENSIS – SQUILLACENSIS
BEATIFICATIONIS et
CANONIZATIONIS
Servae Dei
GAETANAE TOLOMEO
Christifidelis laicae
(1936-1997)
DECRETUM
SUPER VIRTUTiBUS
«Dio ha
scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò
che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo
è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che
sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio» (1 Cor 1, 27-29).
La Serva di Dio Gaetana Tolomeo,
comunemente conosciuta con il diminutivo di Nuccia, fu testimone dell’amore
misericordioso di Dio, vivendo nella gratitudine per il dono dell’immobilità e per la partecipazione alle sofferenze di
Gesù. La sua immobilità fisica fu il mezzo attraverso il quale raggiunse un
grande numero di persone e offrì sé stessa quale vittima d’amore.
La Serva di Dio, primogenita di
Salvatore e Carmela Palermo, nacque a Catanzaro, 10 aprile 1936: era il venerdì
santo. All’anagrafe la sua nascita fu denunciata solamente il seguente 19
aprile. La bambina venne battezzata il 12 luglio dello stesso anno. Educata
cristianamente in famiglia, quando Nuccia mosse i primi passi iniziò a evidenziare
una paralisi progressiva e deformante, che ne impedì il normale sviluppo
corporeo. Nuccia dovette vivere tra la sedia e il letto di casa praticamente
per tutta la vita. Dopo aver consultato molti medici, nel 1941 la Serva di Dio
fu inviata per cure presso una zia a Cuneo, dove rimase fino al 1944 per gli
eventi della seconda guerra mondiale. Le cure tuttavia risultarono vane e non
arrestarono la progressione della paralisi.
Nel 1945 Nuccia ricevette la
Prima Comunione, probabilmente insieme alla cresima. Riuscì a frequentare la
scuola primaria fino alla quarta elementare. A causa dell’infermità, era in
tutto dipendente dalle persone che stavano attorno a lei: mentre il padre non
accettò la malattia della figlia e reagì con atteggiamenti sempre più violenti
anche verso gli stessi membri della famiglia, la mamma la seguì con grande
amore materno e cristiano e le cugine le furono vicine. In più, non le mancava
il sostegno spirituale di alcune Suore Paoline e dell’Istituto Palazzolo e
anche di alcuni sacerdoti.
Nuccia, con grande fede, si immerse
sempre più nella sua particolare sequela di Cristo sofferente. La sua crescita
spirituale comportò anche forti prove, segnate da angoscia, mestizia, fatica e
dolore. Unendosi alle sofferenze di Cristo e sperimentandone la consolazione,
visse la trasfigurazione della croce nella forza della consolazione e della
speranza. Il suo viso spesso si illuminava di un sorriso contagioso. Era molto
devota dell’Angelo Custode, che chiamava amabilmente con il nome di “Sorriso”,
e di San Pio di Pietrelcina. Amava il rosario, la meditazione della Parola di
Dio, la preghiera dell’Ora santa e la Via Crucis. Nel 1952 poté partecipare ad
un pellegrinaggio a Lourdes dove si offrì per la prima volta vittima per i
peccatori, offerta che rinnovò in seguito a favore della Chiesa, dei carcerati,
dei giovani, dei peccatori e per la santificazione dei sacerdoti. La Serva di
Dio diventava, in tal modo, un modello eccezionale di evangelizzazione della sofferenza con la sofferenza. Fino all’età
di trenta anni riuscì a partecipare alla Messa domenicale, portata in braccio.
Fece parte dell’Azione Cattolica e della Milizia della Anime Riparatrici del
Cuore di Gesù.
Nel 1976 nacque il gruppo folk
“Due Mari-Città di Catanzaro” che, anche grazie alla musica popolare, le offrì
frequenti occasioni di sollievo spirituale, dando, allo stesso tempo, a molti
giovani l’opportunità di confrontarsi con il Vangelo. La casa di Nuccia divenne
sempre più un luogo di incontro, di preghiera e anche di formazione cristiana.
Nel 1980 morì il papà della Serva
di Dio, per la cui salvezza aveva pregato e sofferto molto. In quell’anno Nuccia
era ormai arrivata alla paralisi completa che le provocò la tentazione della
disperazione, superata con l’abbandono totale in Gesù Crocifisso. «Ringrazio
l’Amore di avermi crocifissa per amore», amava ripetere. Nel 1993 morì anche la
madre della Serva di Dio.
L’anno seguente Nuccia iniziò
un’intensa attività con Radio Maria, in un programma attraverso il quale si
rivolgeva a coloro che soffrivano nel corpo e nello spirito, specialmente ai
carcerati che chiamava fratelli ristretti
senza dimenticare i giovani e le famiglie in difficoltà. Tantissime erano
le persone che si rivolgevano a lei telefonicamente o per lettera. Tutti esortava
a custodire la comunione con Gesù e Maria quale risposta alle necessità fisiche
e spirituali.
Sorella morte la colse la sera
del venerdì 24 gennaio 1997. Le sue ultime parole furono: «Voglio Gesù».
Perdurando la sua fama
di santità, il 31 luglio 2009 si tenne la prima sessione pubblica dell’Inchiesta diocesana presso la Cappella
dell’Ospedale “Pugliese” di Catanzaro. L’Inchiesta si concluse il 24 gennaio
2010. Con decreto del 9 aprile 2011, questa Congregazione delle Cause dei Santi
ne ha riconosciuto la validità giuridica. Preparata la Positio, si è discusso,
secondo la consueta procedura, se la Serva di Dio abbia esercitato in grado
eroico le virtù. Il 6 marzo 2018 ha avuto luogo,
con esito positivo, il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali
e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 26 marzo 2019, presieduta da me Card. Angelo Becciu, hanno riconosciuto che la Serva
di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali e annesse.
Fatta una accurata ralazione di tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco dal sottoscritto Cardinale Prefetto, Sua Santità, accogliendo i voti della Congregazione delle cause dei Santi, ratificandoli, oggi ha dichiarato: esistono le prove dell'esercizio delle virtù teologali della Fede, della Speranza e della Carità, sia verso Dio e sia verso il proissimo, così come delle virtù cardinali della prudenza, della giustizia, della temperanza e della fortezza, e delle virtù ad esse annesse, in grado eroico della Serva di Dio Gaetana Tolomeo (detta Nuccia), il Sommo Pontefice ha ordinato che questo Decreto sia reso di pubblico diritto e sia riportato negli Atti della Congregazione delle cause dei Santi, in casu et ad effectum de quo agitur.
Datum Romae, die 6 mensis Aprilis a. D. 2019.
Fatta una accurata ralazione di tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco dal sottoscritto Cardinale Prefetto, Sua Santità, accogliendo i voti della Congregazione delle cause dei Santi, ratificandoli, oggi ha dichiarato: esistono le prove dell'esercizio delle virtù teologali della Fede, della Speranza e della Carità, sia verso Dio e sia verso il proissimo, così come delle virtù cardinali della prudenza, della giustizia, della temperanza e della fortezza, e delle virtù ad esse annesse, in grado eroico della Serva di Dio Gaetana Tolomeo (detta Nuccia), il Sommo Pontefice ha ordinato che questo Decreto sia reso di pubblico diritto e sia riportato negli Atti della Congregazione delle cause dei Santi, in casu et ad effectum de quo agitur.
Datum Romae, die 6 mensis Aprilis a. D. 2019.
Angelus Card.
Becciu
Praefectus
X Marcellus
Bartolucci
Archiep. tit. Mevaniensis
a Secretis
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