giovedì 9 settembre 2010

21 - VERSO LA BEATIFICAZIONE

Nuccia Tolomeo, nata a Catanzaro Sala il 19 aprile 1936, disabile dalla nascita, è vissuta sempre nel chiuso della casa. Dal 1994 fino alla morte, avvenuta venerdì 24 gennaio 1997, a 60 anni, la provvidenza ha voluto che diventasse una conduttrice anomala di Radio Maria con Federico Quaglini, nel programma “Il fratello” e particolarmente nella rubrica “Beati gli ultimi”. Si rivolgeva a tutti i sofferenti e annunciava loro la speranza di una vita risorta, che è dono dello Spirito Santo per chi si affida a Gesù e a Maria. Spesse volte, però, Federico la invitava a parlare di sé per testimoniare, soprattutto ai sofferenti, come è possibile dare senso a una vita spezzata alla luce della fede. Le parole di Nuccia, semplici, chiare, dense di contenuti ascetici e mistici, ci presentano i lineamenti spirituali di sé, come donna diversamente abile, ma ricca di fede e di gioia di vivere, bruciata dallo zelo per la conversione delle anime. Essa è stata una testimonianza preziosa regalataci dallo Spirito Santo per dare una parola di speranza all’uomo di oggi schiacciato da tanti interrogativi esistenziali. L’attualità di tale messaggio lo comprendiamo immediatamente, quando sentiamo nel vivere quotidiano frasi del genere: “Una vita spezzata, malata, terminale … è senza dignità e quindi non è degna di essere vissuta!”, “L’eutanasia è un atto di amore e di pietà! un gesto di libertà!”, “Che senso ha vivere, se si è di peso agli altri e a se stessi?!”, “Se mancano le gioie della vita, l’integrità fisica, i divertimenti, la salute, i soldi, l’amore, il lavoro… è meglio non esistere!”, “Se io mamma sapessi che il figlio che porto nel grembo ha qualche malformazione, senza dubbio abortirei!”… Nuccia è la risposta di Dio a tali affermazioni ed interrogativi. In questa prospettiva, conoscere il messaggio di Nuccia ha una rilevanza non solo religiosa, ma anche umana, civile, sociale; in sintesi, Nuccia è un fatto culturale: è una sfida che sconvolge, stimola, interpella e invita a ripensare il senso della vita, e soprattutto il senso della sofferenza, in chiave di dono d’amore. Qual è il segreto della forza di Nuccia? Lo rivela lei stessa due mesi prima di morire, rivolgendosi ai giovani di Sassari: ”Sono Nuccia, ho 60 anni, tutti trascorsi su un letto; il mio corpo è contorto, in tutto devo dipendere dagli altri, ma il mio spirito è rimasto giovane. IL SEGRETO DELLA MIA GIOVINEZZA E DELLA MIA GIOIA DI VIVERE È GESÙ. ALLELUIA!”. La sua casa, a Catanzaro Sala, a 20 metri dalla chiesetta, era una meta costante di persone che trovavano in lei un conforto, un consiglio e una preghiera. A lei scrivevano e telefonavano inoltre da tutta Italia, perché c’era qualcosa di singolare nelle sue parole. A 10 anni dalla morte di Nuccia, il 26 gennaio 2007, la chiesa diocesana di Catanzaro-Squillace ha celebrato, presso la chiesa nuova di Materdomini in Catanzaro, il primo convegno su Nuccia, cui finora sono seguiti altri quattro convegni. L’Arcivescovo Antonio Ciliberti, a Materdomini ha affidato a me, Padre Pasquale Pitari, cappuccino, che ho seguito spiritualmente Nuccia dal 1990 fino alla morte, il mandato di curare la raccolta documentaria su Nuccia in vista del processo di beatificazione: “… A Padre Pasquale io vorrei affidare il compito, supportato dalla collaborazione di tutti, dalla condivisione del vescovo, di potere raccogliere tanto materiale, anche con l’apporto di Federico, per potere meglio approfondire la conoscenza di Nuccia, persona così singolare; di approfondirne la spiritualità, la sua vita, la sua missione, per potere anche iniziare un processo, che ritengo sia utile, opportuno, ma anche doveroso: il processo della sua beatificazione”.
L'Arcivescovo al 1° Convegno - 26 gennaio 2007
Federico Quaglini al 1° Convegno In questo post vengono presentati alcuni momenti importanti dei 5 convegni, l’ultimo dei quali è stato celebrato il 24 gennaio 2010 nella chiesa di San Giuseppe in Catanzaro alla conclusione del processo diocesano, che era stato indetto dall’arcivescovo con la lettura dell’Editto il 16 luglio 2009, in cattedrale, il giorno del patrono San Vitaliano alla presenza di tutto il clero diocesano, delle autorità e del popolo di Dio. <
Padre Pasquale e Lillo Zingaropoli al 2° convegno - 22 aprile 2007 (Chiesa di San Giuseppe - Catanzaro)
L'arcivescovo Mons. Ciliberti al 3° Convegno - 23 gennaio 2008 (Chiesa di San Giuseppe - Catanzaro)
Video di testimonianze al 4° Convegno - 23 gennaio 2009 (Chiesa di San Giuseppe - Catanzaro)
Canto di Anna Barillari sul Testamento di Nuccia al 4° Convegno
Omelia dell'Arcivescovo alla Conclusione della causa diocesana di beatificazione - 5° Convegno - 24 gennaio 2010 (Chiesa di San Giuseppe - Catanzaro) Offriamo questa lavoro alla comunità dei fratelli in Cristo, ma anche a chi, pur non avendo il dono della fede, con cuore sincero è alla ricerca di una risposta al problema di Dio, del senso della vita e della sofferenza.

1 commento:

Angela 1982 ha detto...

Nuccia, la donna dalla "fede granitica", ha lasciato a tutti noi, dal suo letto di sofferenza e di evangelizzazione, una grande eredità spirituale improntata all'amore verso Gesù ed i fratelli. Lo svolgimento del processo di beatificazione avvalora pertanto le sue particolari virtù, mettendo in risalto la bellezza di quest'anima che si è offerta vittima d'amore per l'umanità sofferente.